Paura di approcciare una ragazza: liberati dei tuoi mostri

Molte volte pensi, erroneamente, che il problema che ti affligge sia un qualcosa di davvero unico e tu sia l’unica persona al mondo ad esserne “affetta” e condizionata. Tutti i consigli, le strategie da adottare, i modus operandi corretti che trovi all’interno delle nostre lezioni scritte sono frutto di anni e anni di esperienza in prima persona. Niente libri letti, niente e-book, solo tantissima pratica sul campo. Prima come semplici studenti, poi come istruttori.

Perché dico questo? Perché posso assicurarti (vista la mole di studenti che ogni mese viene ai corsi dal vivo) che la tua paura di approcciare una ragazza è un qualcosa di più comune del raffreddore.

Tutti (chi più, chi meno) ne hanno sofferto. Io all’inizio ne soffrivo moltissimo. Quindi mi dispiace “smontarti”, ma non sei speciale in questo senso ehehe 🙂

Noi uomini abbiamo paura di approcciare una ragazza per i seguenti motivi:

1. Inesperienza dell’argomento. Quando teniamo molto ad un qualcosa, ma non abbiamo esperienza, tendiamo ad accumulare pressione e senso di inadeguatezza, che poi sfocia in ansia.
2. Abbiamo attorno persone che ci condizionano negativamente. Tutti hanno amici che giudicano malissimo questo mondo e il conoscere ragazze in qualunque ambito. La verità è che loro hanno più paura di te e non vogliono il tuo miglioramento. Non vogliono che tu apri le ali e prendi il volo, poiché così facendo dovrebbero scontrarsi con i loro limiti e paure.
3. È un qualcosa che non fa nessuno. Se da domani tutti iniziassero a parlarsi e conoscersi, senza limiti mentali, senza paure e senza blocchi, probabilmente anche la paura scomparirebbe. Il punto è che nessuno lo fa. E il non vederlo fare a nessuno mette ansia, creando nella testa quella sensazione di “fare un qualcosa di sbagliato”.
4. Paura del giudizio. Questo è sicuramente un altro motivo che ci crea molta paura di conoscere ragazze. Essere giudicati negativamente per un approccio, o un comportamento “diverso” dal solito, ci fa “morire” e ci blocca.
5. Questione logistica. Non sapere cosa dire e come fare, ci aumenta l’insicurezza e i motivi per desistere, finendo così per continuare a rimandare. Per questo esistono le nostre lezioni e soprattutto i corsi dal vivo.

Sono sicuro al 99% che una di queste motivazioni (o magari tutte), ti creano paura di approcciare una ragazza e ti stanno facendo sprecare tempo prezioso. Da oggi tutto cambia amico mio! Entriamo nel dettaglio.

Ci vuole grande forza di volontà per sconfiggere una paura come questa. Ricorda che sei tu che le doni potere e, giorno dopo giorno, la fai crescere dentro di te. Eccoti alcune regole per iniziare a combatterla, deciderti a fare l’azione e vincerla una volta per tutte!

Questo è un piccolo trucco che ho imparato i primi anni per strada, quando ero completamente bloccato dalla paura e non riuscivo a fare l’azione. Il trucco sta nel visualizzare dentro di te la tua paura e ansia. Deve prendere forma, deve avere un corpo ed una voce. Ricorda che sei tu lo sceneggiatore e il creatore dell’ambientazione. Se tu la raffiguri spaventosa e con una voce imponente e decisa ti auto-suggestionerà di conseguenza. Se, invece, crei una paura “ridicola” comincerà ad avere un peso differente e poco rilevante.

Io me l’ero immaginata come un omino “stilizzato” con una voce nasale ridicola e imbarazzante. Insomma, poco credibile. Ogni volta che stai per fare l’azione e la vocina dentro di te ti blocca, chiudi gli occhi e osserva l’omino dentro di te. Successivamente puoi “inviare” al tuo interno un’altra figura che fa le tue “veci” ovvero incaricata di metterla a tacere (fisicamente). Qui mi ero immaginato l’eroe spartano “Leonida” (protagonista del film 300).

Ti assicuro che funziona alla grande e se fatto per bene polverizza la tua ansia.

Un altro motivo che mi ha sempre fatto agire, rischiare e vincere la paura di approcciare una ragazza è accorgermi in maniera sensibile del passare del tempo. Sembra molto cinico come ragionamento, ma se ci pensi capita davvero a tutti di riflettere, magari anche deprimersi di quanto il tempo stia inesorabilmente passando (se non si sta vivendo appieno). In genere si pensa a queste cose la sera a letto, forse perché si fa un bilancio della giornata trascorsa, c’è silenzio e si sta soli con i propri pensieri.

Io credo che questi pensieri notturni influiscano sulla tua coscienza. La parte di te, la parte migliore di te la stai seppellendo sotto le scuse. Quello che faccio è immaginarmi tra 5 o 10 anni se oggi, domani, dopodomani continuo a rimandare. Come sarò? Probabilmente sarò:

• Ancora più depresso;
• Insoddisfatto;
• Apatico;
• Solo.

Prevenire è meglio che curare, no? Se per te quello di sbloccarti con le ragazze, avere una vita sentimentale appagante e piena è un obiettivo concreto, fai di tutto per migliorarti. Se va male (e di solito chi fa l’azione e ha un minimo di continuità, il risultato lo ottiene) tra 10 anni non avrai accumulato altri rimpianti ma saprai di averci provato e di vivere tranquillo e soddisfatto. Anche a questo servono i corsi di seduzione.

Quello che gli uomini non capiscono è che andare a dire ad una ragazza:

1. “Ciao, non è una cosa che faccio spesso, però passando ti ho notata. Dovevo per forza fare qualcosa! Non potevo tornare a casa così.”;
2. “È vero, siamo in italia e non in America e in strada non si deve fare. Ma io me ne sbatto 😀 Ti ho vista e ti trovo molto interessante, dovevo dirtelo!”;
3. “Ciao, non credo nel colpo di fulmine. Ma credo nel “cogliere l’attimo”, siccome mi hai incuriosito era mio dovere venire qui e sapere almeno come ti chiami!”.

Non stai facendo niente di male! Non la stai rapinando o mettendo le mani addosso. Quello che farà se non è interessata non è:

• Urlare;
• Chiamare la polizia;
• Darti uno schiaffo;
• Mangiarti la testa.

Semplicemente continuerà a camminare e non ti darà retta. Cazzo, ha davvero senso farsi il sangue amaro e avere paura di dire una stupida frase ad una ragazza? Se va bene hai un numero, un’esperienza in più e un appuntamento. Se va male guadagni in forza, esperienza, coraggio. Comunque vada tu vinci. SEMPRE!

Quello che stai facendo non è solo un semplice approccio. Tu stai cercando di forgiarti, allenarti e diventare una persona migliore. Una persona con enormi palle e forza.

Molti uomini mettono al centro di tutto il semplice approccio e la ragazza che hanno di fronte, perdendo di vista il reale obiettivo. Il fine reale è:

1. Superare la paura di approcciare una ragazza;
2. Riuscire a combattere contro i tuoi mostri;
3. Non avere rimpianti e poter dire: “Sono uno con le palle”;
4. Sviluppare il muscolo del coraggio, la freddezza e lucidità;
5. Aumentare la tua autostima.

E via dicendo. Lei tutto questo non lo sa amico mio. Tu gareggi per qualcosa che va al di là del mero discorso approccio.

Tutti nella vita siamo stati maltrattati, trattati a “pesci in faccia”, presi in giro. Tutti siamo stati male per una donna che ci ha rifiutati. Un’altra grande fetta di forza per sconfiggere la paura di approcciare una ragazza la devi prendere da tutte quelle persone che ti hanno fatto soffrire.

Sembra assurdo ma è così. Tutte queste persone:

• Ti vogliono al tappeto;
• Pensano tu sia uno “sfigato”;
• Non ti hanno mai capito;
• Probabilmente sarebbero compiaciute nel vederti con queste difficoltà;
• Pensano non combinerai mai nulla di buono.

Tu sei d’accordo con loro? Immagino che sei hai un briciolo di dignità e amor proprio, sei totalmente contrario. Bene. Cosa stai facendo per smentire questi “spettatori”?

Quando hai paura di andare da una ragazza, voglio che tu pensi a tutte queste persone sedute che ti guardano mentre sei lì indeciso, pronto ad inventare altre scuse. Questi personaggi confabulano tra loro e sghignazzano.

Stesso discorso vale se vorrai fare l’azione ed andare a conoscere una determinata ragazza. Loro sono lì seduti, fagliela vedere cazzo! Prenditi una rivincita. Falle pentire di averti trattato come uno dei tanti.

• Devi metterti in difficoltà. Purtroppo se continui a crogiolarti nella tua routine, non allenerai mai il muscolo del coraggio. Devi stressarti un pochettino. Puoi iniziare a chiedere consiglio più approfondito alla commessa di una libreria. Oppure fare un paio di battute alla commessa di un negozio. L’importante è fare ciò che fino a ieri non hai mai fatto.

• Razionalizza. Quello che hai davanti è una semplice frase da dire ad una sconosciuta. Ha davvero senso martoriarsi di pippe mentali su di una persona che probabilmente non rivedrai più?
• Focalizzati sul GRANDE obiettivo. Il grande obiettivo non è l’approccio, ma essere migliore per questa estate o questo inverno o entro 12 mesi. Tutto il resto passa in secondo piano. L’approccio è solo un mezzo (insignificante) che ti aiuterà a raggiungere  il tuo grande obiettivo.
• Sia se prendi un “Sì” sia se prendi un “No”, ti sentirai su un altro pianeta. Se sei venuto ad un corso dal vivo questo concetto lo conoscerai bene. Chi non ha esperienza pensa che solo un “Sì” porterà benefici alla sua persona. Niente di più sbagliato. Sia un responso positivo, sia uno negativo ti porteranno una forza e autostima incredibile. Perché stai combattendo e non scappando!
• Sei unico e diverso dalla massa. Superare questa paura e fare delle piccole azioni ogni giorno, ti rendono diverso da tutti i tuoi amici/colleghi. Entri a far parte di quella ristretta cerchia di persone da “film”. Uniche e speciali, come te ce ne sono pochissime.
• Smettila di inventare scuse. Inventare scuse per ogni cosa, non ti serve a niente. Ti fa stare bene nell’immediato perché ancora una volta sei rimasto nella tua bella bambagia, ma già dopo un paio di ore ti maledici. Esattamente come un tossico, sa che la dose che si sta iniettando non gli fa bene, ma continua perché non trova la forza di smettere. BASTA SCUSE.
• Gli scenari nella testa non esistono. Ti crei tante di quelle situazioni assurde in testa (lo facevo anche io) frutto di quel famoso omino all’interno del corpo che ti suggestiona. Se lo facessi abitualmente scopriresti che nulla di quello che ti sogni nella testa accade realmente nella realtà.
• Non sei sfortunato. Molti uomini non si prendono la loro responsabilità, additando la loro insufficienza in fatto di donne a circostanze esterne. “Ehm… sono sfortunato.” – “Ehm ma quello è deciso, chissà da quanto lo fa.”.